La Maca è una pianta tuberosa che cresce soprattutto nelle zone montuose peruviane, ad altitudini superiori ai 3500 mt.
La Maca si trova in sette differenti varietà, classificate in base alla colorazione della parte aerea caratterizzata dalla presenza di piccole foglioline raggruppate in fascetti.
La coltura di questa pianta risulta particolarmente dispendiosa vista l’elevata attività depauperante nei confronti del terreno, che tuttavia garantisce alla Maca caratteristiche nutrizionali al quanto importanti.
La Maca è ricca di vitamine del gruppo B, vitamina C e minerali. Nella radice sono presenti tante proteine ad alto valore biologico, rare nel mondo vegetale.
Le proprietà biologiche della Maca, note alle vecchie popolazioni delle ande come gli inca e gli indo, sembrano attribuirsi prevalentemente alla presenza di steroli, alcaloidi, terpeni, glicosidi bioattivi e derivati benzilici noti come macaridine.
Secondo i racconti tramandati dalla tradizione, gli Inca erano soliti prendere la Maca prima delle battaglie. La pianta era in grado di fornire loro più forza e resistenza. È forse questa la forza misteriosa che si cela dietro i leggendari Inca? Si sa inoltre che la Maca era vietata dopo la battaglia.
Viene consumata come alimento o elaborata in maniera tale da rappresentare una spezia da aggiungere alle pietanze servite, la maca veniva utilizzata, sia dalle antiche popolazioni peruviane che dai successivi colonizzatori spagnoli, come tonico e rinvigorente di corpo e mente.
Studi antropologici hanno dimostrato che questa pianta era particolarmente diffusa per le sue proprietà afrodisiache utili a migliorare il desiderio sessuale e facilitare il concepimento.
La medicina etnica inoltre utilizzava tradizionalmente la Maca anche come rimedio naturale nei confronti dell’anemia, della tubercolosi, dell’osteoporosi e delle lesioni ossee, dell’ipertensioni e delle patologie reumatiche.
La Maca è particolarmente indicata per:
- Aumentare il desiderio e la performance sessuale – Attività indipendente dal riequilibrio ormonale, che probabilmente si espleta sia al livello locale che centrale;
- Migliorare la fertilità, ottimizzando la spermatogenesi nei maschi e la follicologenesi nelle femmine, incrementando il successo riproduttivo;
- Ridurre la sintomatologia nervosa associata ai problemi della sfera sessuale, come nel caso della disfunzione erettile, migliorando quindi la qualità di vita dei pazienti affetti;
- Proteggere le ossa dalla demineralizzazione tipica delle donne durante il periodo post-climaterico, ritardando l’incidenza di patologie a decorso cronico come l’osteoporosi;
- Migliorare il profilo nutrizionale di differenti consumatori, soprattutto vegetariani, fornendo vitamine del gruppo B, sostanze antiossidanti e proteine ad alto valore biologico.